Cari amici è arrivato anche per me il momento di andare in vacanza.
Dove andrò ve lo dirò al mio rientro, che è fissato all'inizio del mese di agosto...farò un post per raccontare tutto.
Mentrè sarò via non credo riuscirò a collegarmi ed eventualmente a scrivere qualcosa...quindi questo post chiude il mese di luglio e apre un piccolo periodo di probabile silenzio.
Auguro a tutti buon proseguimento, buone vacanze a coloro che avranno la fortuna e il tempo di farle e divertitevi piu' che potete, sempre usando la testa! Dal momento che ce l'hanno data, usiamola dai..! A presto!
martedì 22 luglio 2008
domenica 20 luglio 2008
Divertimento a tutti i costi
Sono appena tornato da un weekend con un paio di amici a Marina di Ravenna, e sono felice perchè sono stato davvero bene e mi sono rilassato.
Marina di Ravenna è un posto che a me piace molto, per la gente che lo frequenta e per la dislocazione dei bagni, dove alla sera fanno sempre buona musica (anche dal vivo) e migliaia di giovani ballano, bevono, si conoscono e si divertono.
Ecco, il punto è cosa vuol dire divertirisi; per me anche pranzare con due ottimi amici bevendo una birra fresca è gia divertimento. Non chiedo cose per forza speciali, credo che ogni tanto qualcosa di semplice debba bastarci. Se questo basta a me potrebbe bastare anche ad altri credo.
Ieri è venuta a mancare una ragazza di 16 anni che come me sabato sera era in spiaggia a ballare e a divertirsi con delle amiche, perchè da quanto la stampa ha scritto ha assunto mdma (principio attivo dell'ectasy) insieme probabilmente ad alcolici. Quando succedono queste cose rabbrividisco e ci sto male, forse sono troppo sensibile, ma quando una giovane vita viene spezzata io vado in crisi e comincio a riflettere.
Ma vorrei che a tutti partisse la riflessione: vale la pena rischiare per raggingere il divertimento a tutti i costi? Io non sono certo un santo, sono un ragazzo giovane e anche io che in certe occasioni una birra in piu la bevo, ma cerco sempre di darmi un limite.Non è giusto non solo nei miei confronti ma anche nei confronti delle persone che mi vogliono bene che io per divertirmi debba mettere a repentaglio la mia incolumità fisica.
Questo è quello che penso, divertiamoci sì ma cerhiamo di usare sempre la testa, lo so che sono parole facili, ma non vorrei mai piu' leggere certe notizie. Accontentiamoci e non perdiamo il controllo della situazione.
Marina di Ravenna è un posto che a me piace molto, per la gente che lo frequenta e per la dislocazione dei bagni, dove alla sera fanno sempre buona musica (anche dal vivo) e migliaia di giovani ballano, bevono, si conoscono e si divertono.
Ecco, il punto è cosa vuol dire divertirisi; per me anche pranzare con due ottimi amici bevendo una birra fresca è gia divertimento. Non chiedo cose per forza speciali, credo che ogni tanto qualcosa di semplice debba bastarci. Se questo basta a me potrebbe bastare anche ad altri credo.
Ieri è venuta a mancare una ragazza di 16 anni che come me sabato sera era in spiaggia a ballare e a divertirsi con delle amiche, perchè da quanto la stampa ha scritto ha assunto mdma (principio attivo dell'ectasy) insieme probabilmente ad alcolici. Quando succedono queste cose rabbrividisco e ci sto male, forse sono troppo sensibile, ma quando una giovane vita viene spezzata io vado in crisi e comincio a riflettere.
Ma vorrei che a tutti partisse la riflessione: vale la pena rischiare per raggingere il divertimento a tutti i costi? Io non sono certo un santo, sono un ragazzo giovane e anche io che in certe occasioni una birra in piu la bevo, ma cerco sempre di darmi un limite.Non è giusto non solo nei miei confronti ma anche nei confronti delle persone che mi vogliono bene che io per divertirmi debba mettere a repentaglio la mia incolumità fisica.
Questo è quello che penso, divertiamoci sì ma cerhiamo di usare sempre la testa, lo so che sono parole facili, ma non vorrei mai piu' leggere certe notizie. Accontentiamoci e non perdiamo il controllo della situazione.
venerdì 18 luglio 2008
Da un estremo all'altro
L'idea del ministro Brunetta della visita fiscale al primo giorno di malattia ai dipendenti statali è l'ultimo epilogo della lotta ai fannulloni iniziata dal predetto On. Brunetta.
Fino ad oggi si è sempre detto/sospettato che molti dipendenti di comuni, provincie e altri uffici pubblici battessero la fiacca e che in orario di lavoro facesso tutt'altro che il loro dovere, per il quale, tra l'altro vengono pagati anche bene.
Spesso anche nel nostro piccolo abbiamo avuto prove di non efficienza, di poca professionalità di alcuni servizi pubblici, e quindi sicuramente qualcosa deve essere fatto.
Ma fare qualcosa non vuol dire esagerare come quest'ultima proposta; precendemente ero pienamente d'accordo con il ministro, ma addirittura mandare un medico fiscale al primo giorno di malattia indistintamente a tutti gli impiegati penso sia esagerato.
Sicuramente chi pur pagato non lavora deve prima di tutto vergognarsi e poi subito dopo deve essere sollevato dall'incarico senza troppi indugi in modo da dare il posto a chi ha voglia di lavorare, ma credo che se una persona non approfitta della malattia debba essere lasciata in pace e godere di un minimo di fiducia.
E' vero che ci sono persone che sistematicamente un tot di giorni stanno spesso a casa pur godendo di ottima salute, ma ci sono tanti altri piu' onesti e coscienziosi che stanno a casa raramente e quando stanno realmente male. Occorre come spesso dico, fare la differenza e adottare provvedimenti diversi a seconda dei comportamenti tenuti dalle singole persone, premiando chi lo merita e bastonando (anche pesantemente) chi non merita.
Fino ad oggi si è sempre detto/sospettato che molti dipendenti di comuni, provincie e altri uffici pubblici battessero la fiacca e che in orario di lavoro facesso tutt'altro che il loro dovere, per il quale, tra l'altro vengono pagati anche bene.
Spesso anche nel nostro piccolo abbiamo avuto prove di non efficienza, di poca professionalità di alcuni servizi pubblici, e quindi sicuramente qualcosa deve essere fatto.
Ma fare qualcosa non vuol dire esagerare come quest'ultima proposta; precendemente ero pienamente d'accordo con il ministro, ma addirittura mandare un medico fiscale al primo giorno di malattia indistintamente a tutti gli impiegati penso sia esagerato.
Sicuramente chi pur pagato non lavora deve prima di tutto vergognarsi e poi subito dopo deve essere sollevato dall'incarico senza troppi indugi in modo da dare il posto a chi ha voglia di lavorare, ma credo che se una persona non approfitta della malattia debba essere lasciata in pace e godere di un minimo di fiducia.
E' vero che ci sono persone che sistematicamente un tot di giorni stanno spesso a casa pur godendo di ottima salute, ma ci sono tanti altri piu' onesti e coscienziosi che stanno a casa raramente e quando stanno realmente male. Occorre come spesso dico, fare la differenza e adottare provvedimenti diversi a seconda dei comportamenti tenuti dalle singole persone, premiando chi lo merita e bastonando (anche pesantemente) chi non merita.
martedì 15 luglio 2008
Diritto alla vita sempre e comunque?
Recentemente la cronoca ci sta proponendo il caso di Eluana Englaro, una ragazza che da 16 anni è in stato di coma neurovegetativo, tenuta in vita solo attraverso da macchine che la alimentano.
Non mi permetto di commentare, ma l'interrogativo che da il titolo al post di oggi fa comunque parte delle mie riflessioni personali sul tema.
La sentenza di un giudice autorizzerebbe lo stop all'alimentazione e quindi Eluana smetterebbe di vivere, ma è comunque vita quella che da 16 lunghi anni è costretta a fare con i suoi genitori?
Ha ragione la Chiesa o ha ragione il padre della ragazza che dice: "No, no, qui non si tratta di consumare nessuna vita, tutt'altro - ha detto -.Qui si tratta di fare in modo che la natura riprenda il suo corso, quel corso che é stato interrotto nel 1992 con i protocolli rianimatori e che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente. Questa è una condizione innaturale" ?
Io la risposta non ce l'ho, ma la situazione mi porta a riflettere molto, in quanto capisco lo strazio dei genitori e da cristiano cattolico ritengo che solo Dio può togliere una vita, perchè è colui che l'ha data.
Mi verrebbe da dire che hanno ragione tutti, Chiesa e famiglia Englaro, ma sarebbe troppo comodo e facile, credo questo caso debba farci riflettere e molto; forse è accanimento terapeutico come sostiene il padre, forse è il minimo che la medicina deve fare e cioè far vivere ad ogni costo e sforzo il paziente. Troppi forse, e quindi non so davvero da che parte stare.
Voglio comunque manifestare la mia comprensione ai genitori, posso solo immaginare la loro stanchezza e il loro strazio dopo tanti anni al capezzale della figlia, capisco la loro sofferenza e qualsiasi decisione prenderanno manterrò questa mia linea, deve essere tremendo per un genitore vedere il proprio figlio in quello stato e sapere di non poter far nulla e che nessuno può fare nulla.
Non mi permetto di commentare, ma l'interrogativo che da il titolo al post di oggi fa comunque parte delle mie riflessioni personali sul tema.
La sentenza di un giudice autorizzerebbe lo stop all'alimentazione e quindi Eluana smetterebbe di vivere, ma è comunque vita quella che da 16 lunghi anni è costretta a fare con i suoi genitori?
Ha ragione la Chiesa o ha ragione il padre della ragazza che dice: "No, no, qui non si tratta di consumare nessuna vita, tutt'altro - ha detto -.Qui si tratta di fare in modo che la natura riprenda il suo corso, quel corso che é stato interrotto nel 1992 con i protocolli rianimatori e che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente. Questa è una condizione innaturale" ?
Io la risposta non ce l'ho, ma la situazione mi porta a riflettere molto, in quanto capisco lo strazio dei genitori e da cristiano cattolico ritengo che solo Dio può togliere una vita, perchè è colui che l'ha data.
Mi verrebbe da dire che hanno ragione tutti, Chiesa e famiglia Englaro, ma sarebbe troppo comodo e facile, credo questo caso debba farci riflettere e molto; forse è accanimento terapeutico come sostiene il padre, forse è il minimo che la medicina deve fare e cioè far vivere ad ogni costo e sforzo il paziente. Troppi forse, e quindi non so davvero da che parte stare.
Voglio comunque manifestare la mia comprensione ai genitori, posso solo immaginare la loro stanchezza e il loro strazio dopo tanti anni al capezzale della figlia, capisco la loro sofferenza e qualsiasi decisione prenderanno manterrò questa mia linea, deve essere tremendo per un genitore vedere il proprio figlio in quello stato e sapere di non poter far nulla e che nessuno può fare nulla.
sabato 12 luglio 2008
Tributo a Funari
Oggi 12 luglio 2008 se n'è andato un grande, uno che ha sempre detto quello che pensava con un linguaggio spesso colorito ma sempre molto chiaro, uno che non diceva mai banalità.
Questo tipo di persone mi piacciono tantissimo, ne sentirò la mancanza. Persone cosi ce ne sono sempre meno.
Era simpatico, fuori dagli schemi, un "numero", uno che quando parlava però lo si ascoltava sempre volentieri e con interesse.
Queste poche righe le ho volute scrivere per salutare un uomo del mondo dello spettacolo, che mi è sempre piaciuto, che mi ha fatto spesso divertire e che quando parlava stavo ad ascoltare con interesse e avevo voglia di non cambiare canale.
Le sue ultime parole in televisione sono state parole d'amore, amore verso la moglie e amore verso gli italiani: si era augurato di morire serenamente per evitare ulteriori sofferenze alla sua amata e aveva esortato la sua gente a smettere di fumare, che è stata indubbiamente causa di tanti suoi problemi di salute che hanno avuto oggi l'epilogo finale.
Gianfranco sei stato per me un grande, ho apprezzato la tua simpatia e il tuo coraggio nel dire sempre quello che pensavi, chiamando le cose con il loro nome, senza inutili giri di parole. Arrivederci Gianfrà.
Questo tipo di persone mi piacciono tantissimo, ne sentirò la mancanza. Persone cosi ce ne sono sempre meno.
Era simpatico, fuori dagli schemi, un "numero", uno che quando parlava però lo si ascoltava sempre volentieri e con interesse.
Queste poche righe le ho volute scrivere per salutare un uomo del mondo dello spettacolo, che mi è sempre piaciuto, che mi ha fatto spesso divertire e che quando parlava stavo ad ascoltare con interesse e avevo voglia di non cambiare canale.
Le sue ultime parole in televisione sono state parole d'amore, amore verso la moglie e amore verso gli italiani: si era augurato di morire serenamente per evitare ulteriori sofferenze alla sua amata e aveva esortato la sua gente a smettere di fumare, che è stata indubbiamente causa di tanti suoi problemi di salute che hanno avuto oggi l'epilogo finale.
Gianfranco sei stato per me un grande, ho apprezzato la tua simpatia e il tuo coraggio nel dire sempre quello che pensavi, chiamando le cose con il loro nome, senza inutili giri di parole. Arrivederci Gianfrà.
Giustizia e certezza della pena
L'ultimo drammatico caso dell'omicidio della nostra connazionale Federica Squarise, barbaramente uccisa da un pezzo di merda mentre era in vacanza in Spagna con una amica, ha riportato alla ribalta la questione che da il titolo al post di oggi.
Troppe volte il colpevole non sconta per intero la pena comminata, troppe volte le vittime hanno piu fastidi e disagi del delinquente, troppe volte si ha il sentore che la giustizia non funzioni.
Per un caso del genere, a me verrebbe voglia di vedere il pezzo di merda messo appeso a testa in giu in una piazza con la possibilita' che ognuno di noi possa fargli quello che meglio crede, non la pena di morte che sarebbe troppo comoda, vorrei che venisse costretto a fare lavori forzati , vorrei che non avesse una cella confortevole, con alimenti e bevande di qualità e quantità solo per non morire di fame. Vorrei che passasse il resto dei suoi giorni soffrendo come il suo ignobile gesto sta facendo soffrire familiari e non. Non ci serve che venga processato e che gli venga comminata una pena detentiva di una ventina di anni, servono pene commisurate alla gravità di quanto è stato commesso. Ho sentito dai mass media che al massimo rischia 25 anni di carcere...ma stiamo scherzando?! Qui non basterebbero 200 ergastoli!!!
Purtroppo mi toccherà solo vederlo in prigione, ma a questo punto la deve finire i suoi giorni.
Dopo lo sfogo, concludo con questa riflessione: le leggi oltre al fatto che debbono essere rispettate, devono dare a chi le rispetta la soddifazione che a chi non le rispetta vengano comminate pene congrue, che la prigione non sia un albergo pieno di confort, che il condannato non possa mai beneficiare di sconti di pena; questo per me vuol dire giustizia, premiare chi merita e penalizzare chi non merita, senza scrupoli o buonismi.
Troppe volte il colpevole non sconta per intero la pena comminata, troppe volte le vittime hanno piu fastidi e disagi del delinquente, troppe volte si ha il sentore che la giustizia non funzioni.
Per un caso del genere, a me verrebbe voglia di vedere il pezzo di merda messo appeso a testa in giu in una piazza con la possibilita' che ognuno di noi possa fargli quello che meglio crede, non la pena di morte che sarebbe troppo comoda, vorrei che venisse costretto a fare lavori forzati , vorrei che non avesse una cella confortevole, con alimenti e bevande di qualità e quantità solo per non morire di fame. Vorrei che passasse il resto dei suoi giorni soffrendo come il suo ignobile gesto sta facendo soffrire familiari e non. Non ci serve che venga processato e che gli venga comminata una pena detentiva di una ventina di anni, servono pene commisurate alla gravità di quanto è stato commesso. Ho sentito dai mass media che al massimo rischia 25 anni di carcere...ma stiamo scherzando?! Qui non basterebbero 200 ergastoli!!!
Purtroppo mi toccherà solo vederlo in prigione, ma a questo punto la deve finire i suoi giorni.
Dopo lo sfogo, concludo con questa riflessione: le leggi oltre al fatto che debbono essere rispettate, devono dare a chi le rispetta la soddifazione che a chi non le rispetta vengano comminate pene congrue, che la prigione non sia un albergo pieno di confort, che il condannato non possa mai beneficiare di sconti di pena; questo per me vuol dire giustizia, premiare chi merita e penalizzare chi non merita, senza scrupoli o buonismi.
mercoledì 9 luglio 2008
Le manifestazioni di piazza: parere favorevole con riserva
Proprio ieri 8 luglio 2008 c'è stata una manifestazione in piazza Navona a Roma contro il Governo in carica.
Bene, la democrazia prevede la libertà di poter scendere in piazza per dire la propria opinione, ma non la libertà di offendere e anche gravemente le piu alte cariche dello Stato e persino il Papa.
Non accetto offese gratuite e ripetute , non servono al paese, non migliorano affatto le cose.
Grillo, Di Pietro, la Guzzanti hanno offeso e lanciato accuse ingiuriose fomentando il popolo presente, hanno solo manifestato una caduta di stile, null'altro. Credo si debbano vergognare per il linguaggio usato, rispetto il loro punto di vista, ma il livello espositivo deve si essere chiaro ma sempre mantenendo un certo livello.
Ancora una volta una marea di chiacchiere, forse inutili ma sicuramente alcune vergognose, ho sentito dire persino che il posto del Papa è l'inferno!! Ma che cosa avrà fatto sto pover uomo per meritarsi un simile trattamento?? Hanno offeso la dignità di donna dell'Onorevole Mara Carfagna, e sputato fango un po' su tutti. Eravamo abituati che ce l'avevano tutti contro Berlusconi, ma stavolta hanno superato il limite, il limite della decenza. Secondo la Guzzanti il Papa non puo' inaugurare un anno accademico di una università...mah non capisco se era sobria o sotto effetto di qualche sostanza psichedelica per dire una cosa cosi priva di senso.
Educazione e rispetto non devono mai mancare nei personaggi che parlano al popolo, ieri è mancato quello che poteva servire, ovvero una informazione chiara che aprisse gli occhi e la mente di chi voleva ascoltare. Su you tube ho potuto riascoltare gli interventi di Di Pietro, di Beppe Grillo e della Guzzanti...hanno detto anche sicuramente cose vere, ma il modo in cui le hanno dette ha fatto schifo.
Confermo il mio personale parere favorevole alle manifestazioni di piazza, ma confermo altresì con riserva. Se devono avere questi toni, forse è meglio un po' di sano silenzio.
Bene, la democrazia prevede la libertà di poter scendere in piazza per dire la propria opinione, ma non la libertà di offendere e anche gravemente le piu alte cariche dello Stato e persino il Papa.
Non accetto offese gratuite e ripetute , non servono al paese, non migliorano affatto le cose.
Grillo, Di Pietro, la Guzzanti hanno offeso e lanciato accuse ingiuriose fomentando il popolo presente, hanno solo manifestato una caduta di stile, null'altro. Credo si debbano vergognare per il linguaggio usato, rispetto il loro punto di vista, ma il livello espositivo deve si essere chiaro ma sempre mantenendo un certo livello.
Ancora una volta una marea di chiacchiere, forse inutili ma sicuramente alcune vergognose, ho sentito dire persino che il posto del Papa è l'inferno!! Ma che cosa avrà fatto sto pover uomo per meritarsi un simile trattamento?? Hanno offeso la dignità di donna dell'Onorevole Mara Carfagna, e sputato fango un po' su tutti. Eravamo abituati che ce l'avevano tutti contro Berlusconi, ma stavolta hanno superato il limite, il limite della decenza. Secondo la Guzzanti il Papa non puo' inaugurare un anno accademico di una università...mah non capisco se era sobria o sotto effetto di qualche sostanza psichedelica per dire una cosa cosi priva di senso.
Educazione e rispetto non devono mai mancare nei personaggi che parlano al popolo, ieri è mancato quello che poteva servire, ovvero una informazione chiara che aprisse gli occhi e la mente di chi voleva ascoltare. Su you tube ho potuto riascoltare gli interventi di Di Pietro, di Beppe Grillo e della Guzzanti...hanno detto anche sicuramente cose vere, ma il modo in cui le hanno dette ha fatto schifo.
Confermo il mio personale parere favorevole alle manifestazioni di piazza, ma confermo altresì con riserva. Se devono avere questi toni, forse è meglio un po' di sano silenzio.
martedì 8 luglio 2008
Vacanze amare
Non avrei mai voluto scrivere questo post, per me viaggiare è una delle cose piu belle della vita, una di quelle cose che piu' mi danno gioia e soddifazione, stimoli ed emozioni.
Purtroppo nelle ultime ore è stata diffusa dalla stampa la notizia della possibilità che il cadavere ritrovato a Lloret del Mar (Spagna) sia quello di Federica, la nostra giovane connazionale che era proprio lì in vacanza e da qualche giorno ormai era scomparsa.
Vorrei mantenere e mi auguro con me l'Italia intera, la speranza che Federica stia bene e che rientri presto a casa dai suoi familiari, ma ormai rimane solo quello, sperare, fino all'ultimo.
Noi ragazzi passiamo tutto l'inverno a sognare, progettare, immaginare le vacanze che andremo a fare nell'estate che verrà, e quando dalle parole si passa ai fatti e prenotiamo la nostra vacanza il cuore va a mille, l'entusiasmo e la felicità prendono il sopravvento; nessuno puo' rovinare tutto ciò, non è giusto, una ragazza di poco piu' di ventanni deve poter andare in vacanza e fare rientro a casa e raccontare a parenti ed amici quanto si è diverita e quanto le è piaciuta.
Quello che è successo è troppo brutto, non riesco a trovare parole, non riesco a non stare male. Quella ragazza potrebbe essere la mia fidanzata, una mia amica, una mia familiare.
Nella vita occorre sicuramente tanta fortuna in tutte le cose, a volte un incontro sbagliato o essere nel posto sbagliato al momento sbagliato può essere fatale, la vita è anche questa, è vero, ma non è giusto e non riesco, non posso accettarlo.
Mi metto nei panni dei genitori di quei ragazzi che si apprestano a partire per le vancanze estive, immagino la loro preoccupazione e angoscia, non so' cosa farei io in quanto non ho avuto ancora la gioia di essere padre, ma comprendo lo stato d'animo di un genitore il cui figlio sta per partire in questi giorni per un viaggio.
In questo momento cosi brutto e triste, mando un bacio a Federica e un abbraccio ai suoi familiari, anche se possono sembrare frasi di rito sono a loro molto vicino e sinceramente dispiaciuto, non riesco a trovare le parole nemmeno per spiegare il dolore che provo.
Purtroppo nelle ultime ore è stata diffusa dalla stampa la notizia della possibilità che il cadavere ritrovato a Lloret del Mar (Spagna) sia quello di Federica, la nostra giovane connazionale che era proprio lì in vacanza e da qualche giorno ormai era scomparsa.
Vorrei mantenere e mi auguro con me l'Italia intera, la speranza che Federica stia bene e che rientri presto a casa dai suoi familiari, ma ormai rimane solo quello, sperare, fino all'ultimo.
Noi ragazzi passiamo tutto l'inverno a sognare, progettare, immaginare le vacanze che andremo a fare nell'estate che verrà, e quando dalle parole si passa ai fatti e prenotiamo la nostra vacanza il cuore va a mille, l'entusiasmo e la felicità prendono il sopravvento; nessuno puo' rovinare tutto ciò, non è giusto, una ragazza di poco piu' di ventanni deve poter andare in vacanza e fare rientro a casa e raccontare a parenti ed amici quanto si è diverita e quanto le è piaciuta.
Quello che è successo è troppo brutto, non riesco a trovare parole, non riesco a non stare male. Quella ragazza potrebbe essere la mia fidanzata, una mia amica, una mia familiare.
Nella vita occorre sicuramente tanta fortuna in tutte le cose, a volte un incontro sbagliato o essere nel posto sbagliato al momento sbagliato può essere fatale, la vita è anche questa, è vero, ma non è giusto e non riesco, non posso accettarlo.
Mi metto nei panni dei genitori di quei ragazzi che si apprestano a partire per le vancanze estive, immagino la loro preoccupazione e angoscia, non so' cosa farei io in quanto non ho avuto ancora la gioia di essere padre, ma comprendo lo stato d'animo di un genitore il cui figlio sta per partire in questi giorni per un viaggio.
In questo momento cosi brutto e triste, mando un bacio a Federica e un abbraccio ai suoi familiari, anche se possono sembrare frasi di rito sono a loro molto vicino e sinceramente dispiaciuto, non riesco a trovare le parole nemmeno per spiegare il dolore che provo.
domenica 6 luglio 2008
La crisi dell’Italia: verità o menzogna?
Da troppo tempo, quasi da quando sono nato, sento dire da televisione e giornali che l’Italia è in crisi, che la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese, che l’economia è in difficoltà e altre problematiche del genere.
Se fosse tutto vero al 100% credo che saremmo già andati in default , non saremmo entrati nell’Unione Europea, in caso fossimo entrati saremmo stati buttati fuori, e per quanto ci riguarda piu' da vicino forse faremmo una vita casa-lavoro, lavoro-casa nulla di piu'.
Sicuramente c’è qualcosa di vero, lo possiamo constatare tutti, ma insieme alla verità secondo me ci sono le solite lamentele e il vittimismo tipici del nostro paese.
Ritengo che in un paese veramente in crisi, non potremmo trovare ristoranti pieni e con la fila fuori di gente che aspetta, cinema, pub, discoteche e sale da gioco sempre pieni! Spiagge affollate e italiani sempre in giro per il mondo (si perchè dovunque si va un italiano lo trovi sempre!!).Non troveremmo milioni di fumatori, di patenti ritirate per abuso di alcool e droghe, bensì troveremmo persone che lavorano e stanno in casa, persone che perdono il lavoro perché l’azienda chiude/fallisce, e più in generale poca gente per le strade e molta che realmente non avrebbe il famoso “pezzo di pane” da mangiare.
Per fortuna le cose non stanno così e siamo un paese, sempre a mio avviso, vivo e vegeto.
Bene così dunque, ma occorre un ridimensionamento da parte di ognuno di noi, occorre essere disposti a fare qualche sacrificio, in quanto i prezzi dei beni di consumo (anche di prima necessità) aumentano giorno dopo giorno e gli stipendi non hanno lo stesso andamento…se ci lamentiamo di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, probabilmente stiamo anche vivendo al di sopra delle nostre possibilità, magari non per colpe nostre ma subiamo la situazione globale, ma comunque ci dobbiamo adeguare, anche a nostro ovvio malincuore.
Altrimenti è inutile fare i soliti discorsi al bar con gli amici, che è fatica vivere, che i soldi non bastano ecc…potrebbe bastare privarsi di qualche vizietto superfluo (una birra in meno, qualche sigaretta in meno) che le cose potrebbero migliorare! Si comincia con le piccole cose per raggiungere grandi obiettivi. Questo discorso purtroppo non vale certo per tutti, in quanto veramente ci sono persone che non riescono davvero a mantenere un livello minimamente dignitoso di vita, pur privandosi di ogni tipo di extra.
Smettiamo di lamentarci e basta e proviamo di fare ognuno qualcosa di concreto, facendo ciascuno la propria parte sicuramente la situazione a livello nazionale non può che migliorare: questo vale per ogni ambito, spesso critichiamo il lavoro svolto da altri ma non facciamo bene il nostro…riflettiamo, facciamo un esame di coscienza e dopo un lamento o una critica passiamo all’azione concreta e il futuro potrà essere migliore. Se così non facciamo saranno dolori, sempre e sempre di più.
Se fosse tutto vero al 100% credo che saremmo già andati in default , non saremmo entrati nell’Unione Europea, in caso fossimo entrati saremmo stati buttati fuori, e per quanto ci riguarda piu' da vicino forse faremmo una vita casa-lavoro, lavoro-casa nulla di piu'.
Sicuramente c’è qualcosa di vero, lo possiamo constatare tutti, ma insieme alla verità secondo me ci sono le solite lamentele e il vittimismo tipici del nostro paese.
Ritengo che in un paese veramente in crisi, non potremmo trovare ristoranti pieni e con la fila fuori di gente che aspetta, cinema, pub, discoteche e sale da gioco sempre pieni! Spiagge affollate e italiani sempre in giro per il mondo (si perchè dovunque si va un italiano lo trovi sempre!!).Non troveremmo milioni di fumatori, di patenti ritirate per abuso di alcool e droghe, bensì troveremmo persone che lavorano e stanno in casa, persone che perdono il lavoro perché l’azienda chiude/fallisce, e più in generale poca gente per le strade e molta che realmente non avrebbe il famoso “pezzo di pane” da mangiare.
Per fortuna le cose non stanno così e siamo un paese, sempre a mio avviso, vivo e vegeto.
Bene così dunque, ma occorre un ridimensionamento da parte di ognuno di noi, occorre essere disposti a fare qualche sacrificio, in quanto i prezzi dei beni di consumo (anche di prima necessità) aumentano giorno dopo giorno e gli stipendi non hanno lo stesso andamento…se ci lamentiamo di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, probabilmente stiamo anche vivendo al di sopra delle nostre possibilità, magari non per colpe nostre ma subiamo la situazione globale, ma comunque ci dobbiamo adeguare, anche a nostro ovvio malincuore.
Altrimenti è inutile fare i soliti discorsi al bar con gli amici, che è fatica vivere, che i soldi non bastano ecc…potrebbe bastare privarsi di qualche vizietto superfluo (una birra in meno, qualche sigaretta in meno) che le cose potrebbero migliorare! Si comincia con le piccole cose per raggiungere grandi obiettivi. Questo discorso purtroppo non vale certo per tutti, in quanto veramente ci sono persone che non riescono davvero a mantenere un livello minimamente dignitoso di vita, pur privandosi di ogni tipo di extra.
Smettiamo di lamentarci e basta e proviamo di fare ognuno qualcosa di concreto, facendo ciascuno la propria parte sicuramente la situazione a livello nazionale non può che migliorare: questo vale per ogni ambito, spesso critichiamo il lavoro svolto da altri ma non facciamo bene il nostro…riflettiamo, facciamo un esame di coscienza e dopo un lamento o una critica passiamo all’azione concreta e il futuro potrà essere migliore. Se così non facciamo saranno dolori, sempre e sempre di più.
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